Uomo politico iraniano. Religioso sciita, divenne capo spirituale dell'Iran nel
1962, succedendo all'ayatollah Kashani. Nello stesso anno si urtò
violentemente con lo scià a proposito della riforma agraria (che colpiva
soprattutto il clero), conobbe il carcere e poi l'esilio. Rifugiatosi dapprima
in Turchia, poi in Iraq, soggiornò per 14 anni a Najaf, città
santa dello sciismo, dedicandosi all'insegnamento e agli studi sacri. Oppositore
intransigente della dinastia Pahlevi, si oppose in ugual misura al capitalismo
occidentale e al comunismo di tipo sovietico, sognando per il proprio Paese una
"via islamica" al socialismo. Nel 1978 si trasferì in Francia, da cui
lanciò infuocati appelli alla rivolta; ebbe tra l'altro pieno successo la
giornata di lutto nazionale da lui decretata nel dicembre dello stesso anno per
commemorare le vittime della barbara repressione attuata dalla
Savak, la
potente polizia segreta dello scià. Nel 1979 gli eventi precipitarono: in
gennaio Reza Pahlevi lasciò il Paese "per motivi di salute", e il 1°
febbraio
K. rientrò dall'esilio, accolto trionfalmente da milioni
di persone in delirio. Era lo stesso ayatollah a nominare il governo
provvisorio, con l'esplicito compito di "preparare la proclamazione della
Repubblica islamica", che nacque difatti con un referendum il 30 marzo. Luttuosi
gli strascichi dell'aspra guerra civile, durata diversi mesi: il regime
teocratico di stretta osservanza musulmana soffocò le poche
libertà che il regime occidentalizzante dello scià aveva
timidamente lasciato filtrare. In qualità di capo supremo delle forze
armate islamiche l'ayatollah
K., residente nella città santa di
Qom, mobilitò l'esercito (agosto '79) per stroncare la ribellione curda.
Ben più grave, per le conseguenze internazionali (rottura totale con gli
Stati Uniti), il colpo di mano operato dagli studenti islamici a Teheran in
novembre: i membri del corpo diplomatico americano vennero presi in ostaggio,
accusati di spionaggio e minacciati di morte; furono rilasciati a distanza di
più di un anno, in coincidenza del cambio al vertice nel governo
americano (Reagan al posto di Carter).
K. dovette affrontare la guerra
scoppiata con l'Iraq nell'autunno 1980. Tenne però saldamente le redini
della Repubblica teocratica, da lui fondata, durante tutti gli otto anni del
cruento conflitto (Qumm 1901 - Teheran 1989).
L'ayatollah Khomeini